Quarta puntata: la rocca di Rivoli nel periodo Tardoantico e Altomedievale.
Il sito archeologico della Rocca di Rivoli è stato indagato archeologicamente tra il1978 e il 1981 da Peter Hudson e Hugo Blake dell’Università di Lancaster. Queste indagini sul castello medievale sono state precedute da scavi effettuati nel 1874 da Gaetano Pellegrini e dal 1963 al 1968 da Laurence Barfield dell’Università di Birmingham che avevano concentrato i loro lavori indagando le fasi neolitiche e dell’età del bronzo dell’insediamento.
La sequenza stratigrafica ha fatto emergere una frequentazione altomedievale insieme all’attestazione di un castello attivo dal XII fino al XV secolo.
Nell’analisi dei contesti mi soffermerò principalmente sulla fase di VI e VII secolo.
I resti strutturali relativi a questa fase si trovano sulla cima della Rocca, al centro di un’area spianata artificialmente. L’edificio rinvenuto a Rivoli è di forma rozzamente quadrangolare e misura circa 4,60 x 3,60 metri ed è costituito da una zoccolatura in pietra legata da terra e malta che doveva sostenere una serie di pali lignei che ne costituivano l’alzato. Diverse buche trovate all’esterno della struttura farebbero pensare all’alloggiamento obliquo di pali di sostegno della struttura (o del tetto) e una tettoia lungo il lato est, in prossimità dell’apertura individuata dal ritrovamento di una soglia costituita da due tegoloni disposti di piatto. L’interno era composto da un pavimento in terra battuta mista a malta e pietre di piccole dimensioni e nell’angolo nord-ovest era stato ricavato un focolare. Il piano della capanna era stato ricavato livellando uno spuntone di roccia che affiorava dal terreno. All’esterno vi era probabilmente un recinto per animali, individuato da quattro buche per l’alloggiamento di pali lignei. Nel report dello scavo, Hudson sottolinea come l’insediamento poteva essere recintato da una palificazione lignea di difesa a corredo di un fossato posto a sud, zona dove risiederebbe l’unica via di accesso al sito non caratterizzata dagli alti costoni di roccia che formano il promontorio.
Dal sito provengono importanti ritrovamenti consistenti in olle da fuoco con orlo estroflesso, recipienti in pietra ollare a fondo piatto e due punte di freccia di cui la prima a «foglia di alloro» e la seconda a «coda di rondine». All’epoca dello scavo poco si conosceva della ceramica altomedievale e la datazione dei contesti archeologici era stata effettuata sulla base del ritrovamento di una placchetta da cintura associata ad un deposito di cereali carbonizzati, datato tramite carbonio 14 al 814±178 anni, e tre sepolture senza corredo, a cui va aggiunta una fibula a balestra rinvenuta fuori contesto in un deposito rimaneggiato del XVI secolo.