Le indagini archeologiche condotte sul sito di San Michele di Gaium nel comune di Rivoli Veronese s’inquadrano all’interno di un più ampio progetto multidisciplinare di recupero e salvaguardia del complesso, promosso dall’Associazione BALDOfestival e sostenuto dal Comune di Rivoli Veronese. Lo scavo archeologico, cofinanziato dal Comune di Rivoli e dalla Regione Veneto con i finanziamenti della L.R. 17/1986, è stato condotto sotto la direzione della dott.sa Brunella Bruno della Soprintendenza Archeologica del nucleo operativo di Verona.
Lo scavo è stato realizzato tra il 14 aprile e il 22 maggio del 2009 per una durata complessiva di 6 settimane lavorative, eseguito da due archeologi professionisti: Luciano Pugliese ed Emanuela Compri. Il progetto archeologico si è posto l’obiettivo di riportare alla luce i resti delle strutture post-medievali legate al complesso ecclesiastico bombardato nel 1945 e di indagare le precedenti fasi di vita del sito.
Il sito è ubicato nella contrada Gaium nel comune di Rivoli Veronese e precisamente sulla sponda ovest del fiume Adige a circa 800 m in direzione sud della Chiusa di Ceraino.
Lo scavo archeologico ha permesso di asserire che la fase più antica di frequentazione del sito va fatta risalire ad età romanica. La completa assenza di materiali di riuso più antichi e la verifica della sterilità del terreno in cui l’impianto romanico è stato realizzato, toglie qualsiasi dubbio circa a preesistenze, anche se non si escludono frequentazioni più antiche di questo tratto di sponda d’Adige.
Della fabbrica romanica, all’inizio dello scavo, erano visibili le strutture del campanile, la fondazione dell’abside individuata all’interno dell’attuale sacello e la muratura dell’angolare sud-est dell’edificio, utilizzata come appoggio per la costruzione della cappella quattrocentesca. Dell’edificio si conosceva dunque l’orientamento, di tipo canonico con abside ad est e con campanile inserito nell’angolo nord-est, affiancato all’abside, ma non si conosceva nulla della sua estensione e della sua articolazione interna.
Lo scavo ha restituito la fondazione dei muri perimetrali dell’impianto romanico.
Il processo di valorizzazione del sito archeologico è stato portato avanti subito dopo le indagini archeologiche con una produzione di pannelli esplicativi corredati da elaborazioni di archeologia virtuale delle fasi individuate e la realizzazione di un video documentario.
Successivamente è stato pubblicato il libro “Gaium nel Medioevo e la chiesa di San Michele Arcangelo” a cura di Giuliano Sala con un focus sugli studi storici sulle fonti e sullìinterpretazione dell’apparato pittorico dell’interno della chiesa e delle indagini archeologiche.